Il mondo dei videogiochi non ha mai avuto grandi approvazioni da parte dei politici e quest’anno più che mai i vari politici stanno lanciando critiche piuttosto pensanti nei confronti dei vari videogame. Ogni settimana i membri delle associazioni più disparate o i politici, sparano a raffica critiche nei confronti di qualche videogioco e questa colta è la volta di Eutanasia.
Stiamo parlando di uno sparatutto per computer, che rimette al centro del dibattito politico e sociale il tema delicato dell’eutanasia. Spesso il mondo dei videogame è criticato di essere pericoloso per la salute e per l’integrità mentale dei videogiocatori, secondo vi sarà davvero così?
Il gioco Eutanasia racconta la storia di un ex marine, Sahun Randall che dopo aver avuto un incidente, resta completamente paralizzato e ogni giorno tenta il suicido. Non riuscendo in questo “sogno” l’ex marine cade in coma e al suo risveglio si trova davanti una dottoressa che volendo rispettare le sue volontà gli inetta una sostanza per morire.
La prima critica nei confronti di questo videogioco è arrivata da Paola Binetti, deputata dell’Udc, convinta che questo gioco sia un “appello alla cultura della morte”, un gioco di questo genere non dovrebbe essere assolutamente venduto ai minori. A lei si sono aggiunti Carlo Giovanardi ed Eugenia Roccella, rispettivamente sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla famiglia e sottosegretario alla Salute. I politici sono convinti che il videogame sia semplicemente un’operazione di marketing che tende a pubblicizzare una cultura pro eutanasia in maniera molto pericolosa.
Voi che cosa ne pensate? Il gioco andrebbe venduto solo ai maggiorenni?