Il materiale su Internet è tutto visitabile?

Dalla domanda che capeggia questo articolo è il punto di partenza a ciò che non tutti sanno ossia che circa il 90% di internet non viene rilevato dai motori di ricerca tradizionali e da altri indici. Ebbene si si signori miei quello che voi vi apprestate a visitare ogni giorno è il cosidetto DeepWeb.
Il “web invisibile” si articola in quella porzione, la maggioranza del web, che nemmeno il re di vivo Google ha il bene di rilevare e si suddivide a sua volta in 4 sottocategorie:

Categorie di suddivisione del Deep Web

Opaque web pagine i cui collegamenti sono viziati da inserimenti sbagliati o da url inesistenti.
Private web pagine controllate dagli amministrator dei diversi siti e protette  mediante password e aventi indicizzazione impossibile a causa del file robot.txt;
Proprietary web ossia spazi accessibili ad appannaggio esclusivo dei proprietari i cui contenuti sono visualizzabili sono tramite l’inserimento di dati di login del visitatore che vuole attingerne.
Truly invisible web la porzione della rete che viene resa impossibile poiché inscritta in formati che non vengono codificati dal web stesso.

Queste che vi abbiamo presentato qui sono dunque le categorie principali in cui si articola il DeepWeb uno spazio sconfinato di cui molti pochi utenti sapevano l’esistenza e che può darvi un idea di quanto sia sconfinato il mondo della rete di cui ogni sito non è null’altro che una piccolissima goccia. Impressionante non trovate?

Per altri tipo di approfondimenti in questo senso vi consigliamo di consultare fonti quali Wikipedia, sempre pronta ad informarci su ogni cosa.

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