Radiohead: incasso da record sul web!

E’ passato ormai più di un anno dal giorno in cui Radiohead avvertirono i fan con un timido messaggio online che il loro nuovo album In Rainbows sarebbe stato distribuito in anteprima solo su Internet, lasciando al consumatore la scelta del prezzo da pagare. Un’operazione rivoluzionaria, su cui si spesero tonnellate di articoli di carta e digitali, ma della quale non vennero mai pubblicati i risultati ufficiali.

Fino a a pochi giorni fa.Nel complesso ha raggiunto un risultato sorprendente: In Rainbows ha venduto oltre tre milioni di copie, contando sia i formati fisici che digitali. Di questi, 1,75 milioni hanno premiato la versione fisica dell’album, distribuita in cd e vinile il 31 dicembre 2007, più di due mesi dopo il lancio del download digitale a prezzo libero (già solo per il versante cd, l’operazione ha quindi surclassato le più recenti performance discografiche della band. Secondo Hits Daily Double, i due dischi precedenti dei Radiohead, pubblicati su etichetta Emi, si erano fermati rispettivamente a 900mila (Amnesiac del 2001) e 990mila copie (Hail To The Thief del 2003).

Poter scaricare l’album in anticipo e a un prezzo limitatissimo (addirittura gratis, volendo) non ha quindi provocato il temuto drastico crollo delle vendite del compact disc, anzi. Ma se il disco di metallo ha tenuto bene, anche la vera e propria operazione digitale ha ottenuto un suo significativo riscontro economico. Ancora prima di spedire il primo cd nei negozi, infatti, i Radiohead avevano già guadagnato da In Rainbows, in termini di royalties, più di quanto incassato per le vendite complessive di Hail To The Thief. Merito di un’iniziativa ben congegnata, che oltre al semplice download a prezzo libero offriva ai fan la possibilità di ordinare online un box di lusso al prezzo di 40 sterline. Solo di questi cofanetti ne sono stati venduti centomila.

La band inglese con questa operazione è diventata simbolo di indipendenza assoluta nel mercato discografico, controllando l’operazione In Rainbows in prima persona, senza il diretto intervento produttivo di alcuna etichetta, agevolandosi e agevolando insieme l’utente. Ci auguriamo che molti artisti prendano esempio, non solo con timide pubblicazioni di singoli online (tra l’altro solo “ascoltabili” e non scaricabili come è avvenuto per l’ultimo singolo di 50 cent).

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